lunedì 13 dicembre 2010

Presentazione del libro "Filosofia del Lontano" al Cenacolo dei filosofi







Centro Ricerche Personaliste  Calabria
Trimestrale di Cultura Etica e Politica
Prospettiva Persona
Redazione della Calabria

In collaborazione con:
 Centro Ricerca sull’Indagine Filosofica
Presidente Prof. Antonio Cosentino- Università della Calabria
 Associazione Nazionale di Pratiche Filosofiche
Presidente Prof. Mario Guarna – Università di Firenze
Istituto superiore di Cultura Politica“Alcide De Gasperi-Giorgio La Pira”-   Calabria
Presidente Onorario S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi,  Arcivescovo di Trieste, Pontificia Università Lateranense
Presidente Prof. Filippo D’Andrea

IL Cenacolo Filosofico
Introduce il Coordinatore
Mario Guarna,  Università di Firenze, Presidente dell’Associazione Nazionale di Pratiche Filosofiche
parla del suo ultimo libro “Filosofia del lontano”

Filosofia del lontano è contemplare la realtà in un orizzonte più amplio e con distacco per essere capace di cogliere la straordinarietà della normalità e l’essenzialità della complessità.
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Biblioteca Comunale di Lamezia Terme
Piazza Tommaso Campanella
Giovedì 30 dicembre 2010, ore 16,30 - 18.00 
                                                                                                                                            
Coordinatore
Prof. Filippo D’Andrea

mercoledì 3 novembre 2010

PIRANDELLO E BERGSON


Il rapporto tra Pirandello e Bergson s'iscrive in uno stesso concetto di "vita", come profondità, coscienza e presenza a sé, autenticità, superamento d'ogni forma meccanica. Ma quest'elemento ideologico comune, Pirandello svolge il suo discorso in termini molto diversi da quelli di Bergson, per un'esigenza di chiarire una poetica personale. L'umorismo pirandelliano, è caratterizzato da un'ambizione di conoscenza della realtà attraverso la scomposizione degli elementi che la costituiscono ed è sotteso da una volontà di andare oltre e in profondità. Ed è cosa ben diversa dal comico bergsoniano, che vede nel riso un gesto sociale che denunzia è mette a nudo la meccanicità e rigidità dello spirito e del corpo.

giovedì 28 ottobre 2010

Confilosofare: PREMIO NAZIONALE DI FILOSOFIA

Confilosofare: PREMIO NAZIONALE DI FILOSOFIA: "L’Associazione Nazionale per le Pratiche FilosoficheCon il Patrocinio del comune di Certaldobandisce il 5° EDIZIONE 2011____________________..."

martedì 19 ottobre 2010

"Filosofia del lontano" - Pirandello e Schopenhauer


La concezione di Schopenhauer sul riso, imperniata sull'incongruenza fra un concetto e l'oggetto reale, si avvicina per molti versi, a quella figura di comicità che Pirandello chiama "avvertimento del contrario", anche se lo scrittore siciliano si sospingerà oltre,  sino a pervenire, attraverso la mediazione della riflessione, al "sentimento del contrario".

giovedì 7 ottobre 2010

Lo sguardo dell'altro

Lo sguardo altrui scopre una verità oggettiva del nostro essere. E basta questa "oggettività" corporea a mettere in crisi definitivamente, le nostre facili illusioni esistenziali. Queste illusioni sono  come quelle maschere che sono responsabili dell'arresto del flusso vitale che è insito in ciascuno di noi. 

http://www.bonannoeditore.com/it/scheda_libro.php?id=1115


domenica 3 ottobre 2010

Il Forestiere della vita

La figura che rimane impressa, nel libro Filosofia del lontano,  è quella del "forestiere dalla vita", colui che "ha capito il giuoco", e diviene un personaggio "fuori chiave", che ha preso coscienza del carattere del tutto fittizio del meccanismo sociale e si esclude, si isola, guardando vivere se stesso gli altri dall'alto della sua superiore consapevolezza, rifiutando di assumere la sua "parte", osservando gli uomini imprigionati dalla "trappola" con un atteggiamento "umoristico", di irrisione e insieme di pietà.

Introduzione alla Filosofia del lontano

lunedì 20 settembre 2010

E' uscito il nuovo libro di Mario Guarna "Filosofia del lontano"

Nella teoria dell'umorismo di Pirandello, la figura che rimane impressa è quella del "forestiere dalla vita", colui che "ha capito il giuoco", e diviene un personaggio "fuori chiave", che ha preso coscienza del carattere del tutto fittizio del meccanismo sociale e si esclude, si isola, guardando vivere se stesso gli altri dall'alto della sua superiore consapevolezza, rifiutando di assumere la sua "parte", osservando gli uomini imprigionati dalla "trappola" con un atteggiamento "umoristico", di irrisione e insieme di pietà. É quella che Pirandello chiama "filosofia del lontano": essa consiste nel contemplare la realtà come da un'infinita distanza, in modo da vedere in una prospettiva straniata tutto ciò che l'abitudine ci fa considerare "normale", e in modo quindi da coglierne l'assurdità, la mancanza totale di senso.